Dopo aver individuato il cappello a circa 6mt dalla superficie, inizieremo la nostra discesa mantenendoci la parete della secca alla nostra sinistra. La nostra attenzione verrà subito colpita da colori molto vivaci resi dalle gorgonie, dalle colonie di astroides e dalle spugne incrostanti. Negli anfratti invece noteremo murene, aragoste, polpi, cernie e saraghi.
Dopo aver ormeggiato nei pressi del faraglione su un fondale di circa 7mt, dirigiamoci verso la parete e iniziamo la nostra immersione. Effettueremo la circumnavigazione in senso antiorario. Il fondale, che qui scende molto repentinamente, risulta pieno di anfratti nei quali si nascondono polpi, murene, cernie e aragoste mentre spugne incrostanti, anemoni, astroides e stelle marine danno colore.
Questa secca, molto vicina alla costa, si distingue subito per le grandi colonie di astroides che tappezzano letteralmente le pareti rendendole coloratissime. Scendendo più in profondità troveremo piccoli anfratti che ospitano polpi, piccole cernie e murene, mentre i massi che sono alla base sono popolati da un gran numero di protule, spirografi e spugne.
Ormeggiati sul cappello della secca a circa 7 mt, iniziamo la discesa verso il fondo seguendo la cima guida del percorso archeologico. Costeggeremo la secca in senso orario alla scoperta di numerosissimi anfratti ricchi di gamberetti, cernie, murene e polpi. Arrivati a circa 28 mt troveremo diverse tipologie di reperti archeologici tra i quali anfore, ancore litiche ed altre testimonianze appartenenti a relitti di diverse epoche (dal V sec. a.C. al XVI sec. d.C.).